Introduzione al corso di aggiornamento coordinatori per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili.
Materiale didattico Anno 2012
La sicurezza nei cantieri temporanei e mobili è normata dal Titolo IV del D. Lgs. 81/08, che ha recepito oltre al D.Lgs. 494/96, (di cui ha mantenuto la struttura nella sua essenza giuridica) un insieme sistematico di leggi e decreti che da oltre 50 anni, sono state il punto di riferimento del sistema legislativo nazionale in materia di tutela della sicurezza e la salute dei lavoratori . Tra le leggi più importanti recepite dal nuovo Testo Unico ricordiamo il DPR 547/55, il DPR 164/56 e il DPR 303/56 inerente l'igiene degli ambienti e la sicurezza dei luoghi di lavoro.
Poche ma sostanziali le modifiche introdotte dal nuovo apparato normativo. In particolare il perfezionamento di alcuni aspetti fondamentali, tra cui il rafforzamento e l'inasprimento dell'apparato sanzionatorio che con l'art. 158, vede il coordinatore per la sicurezza un soggetto giuridicamente perseguibile, nonostante le rivisitazioni introdotte con il D. Lgs. 106/09, che ha ridotto le sanzioni pecuniarie .
Sono infatti le sanzioni un punto di criticità particolarmente sentito dai coordinatori per la sicurezza, i quali in particolare, avvertono il peso delle responsabilità a cui sono soggetti qualora chiamati a svolgere tale attività professionale. Responsabilità non adeguatamente riconosciute da un giusto compenso economico o addirittura accentuate da imprese che per ragioni economiche, si ritrovano spesso costretti a tagliare i costi gestionali a discapito della qualità del lavoro. E' nella qualità del lavoro che si definiscono i principi essenziali della sicurezza nei luoghi di lavoro. La sicurezza, nei cantieri temporanei e mobili, è un problema che purtroppo non si risolve disimpegnandosi in soluzioni facili o precostituite, destinate poi a rivelarsi inutili ed antieconomiche. Molti imprenditori intendono la sicurezza come un onere che grava sul bilancio aziendale e per questo la vedono come un ostacolo da eliminare o ridurre al minimo. Un problema che pesa sul carico finanziario ed incide negativamente sulla crescita aziendale. Ciò nonostante dobbiamo affermare che una impresa che non ha una adeguata disponibilità economica, in grado di garantire l'integrità psicofisica e la salute dei suoi lavoratori, è da considerarsi anticostituzionale in quanto in contrasto con i dettami dell'art. 41 della Costituzione Italiana che recita :“l'attività economica privata è libera. Essa non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. La carente professionalità di un'azienda, si traduce dunque in una riduzione della qualità del lavoro, che in molti casi, ed in particolare nel settore dell'edilizia privata, comporta un aggravio delle responsabilità civili e penali di tutte le figura preposte al controllo del sistema sicurezza in generale tra cui il coordinatore. Sebbene la sicurezza rappresenti per l'uomo un bisogno ontologico intrinseco alla sua natura, possiamo affermare che nella realtà, non esiste una condizione di sicurezza assoluta, (la sicurezza intesa come entità assoluta è un’utopia) e pertanto il rischio che un incidente possa accadere è direttamente proporzionale al grado di sicurezza che l'azienda riesce ad organizzare. Da questo possiamo affermare che un coordinatore per la sicurezza che svolge la propria attività professionale in un cantiere in cui opera un’azienda poco attenta alle problematiche della prevenzione, viene a trovarsi involontariamente esposto ad un maggior rischio ed in caso di controlli o incidente/infortunio, a pesanti sanzioni pecuniarie oltre alle responsabilità penali previste dall'art.158. E' questa una condizione di criticità notevole per la quale molti professionisti non accettano di buon grado questo tipo di incarico. La norma, con l'art. 158 comma 2 lettera b, chiarisce che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve verificare l'idoneità del piano operativo della sicurezza , da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all'art. 100..... e verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza adeguandola alle esigenze del cantiere. E' importante a questo punto fare alcune puntualizzazioni circa l'art. 98, articolo che precisa quali devono essere i requisiti professionali che i coordinatori per la sicurezza per la progettazione e l'esecuzione dei lavori devono possedere per svolgere tale attività. La normativa stabilisce che il coordinatore per la sicurezza nell'esercizio della propria professione oltre al possedimento di una laurea magistrale o diploma tecnico, sia in possesso di un attestato di frequenza ad un corso di 120 ore in materia di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. Requisiti questi che purtroppo, non sono richiesti al datore di lavoro dell'impresa esecutrice , che ai sensi dell'art. 34 può svolgere direttamente il ruolo di RSPP avvalendosi di una formazione di appena 16 – 40 ore , ma non solo, lo stesso ai sensi dell' art. 96 comma1 lettera g) è tenuto a redigere, indipendentemente dal suo grado di istruzione, il Piano Operativo di Sicurezza che è un piano di dettaglio che deve coordinarsi con il Piano di Sicurezza e Coordinamento generale predisposto, nella fase di progettazione, dal coordinatore della sicurezza. Un documento questo, che si costituisce il più delle volte, da un voluminoso incartamento fatto da inutili fotocopie assemblate da imprenditori incompetenti, infatti dovendo il POS essere obbligatoriamente predisposto dal datore di lavoro ai sensi dell'art.17 comma 1 lettera a), viene il più delle volte redatto sulla base di documenti precostituiti non rispondenti alle reali condizioni del lavoro da realizzare o addirittura in contrasto con gli stessi. Da questa condizione scaturisce un difficile rapporto di interazione tra chi è tenuto a verificare e chi la sicurezza la "dovrebbe" far applicare . Una difficoltà di relazioni che spesso coinvolge la committenza a cui entrambe le figure fanno riferimento essendo questi nominati sulla base di un rapporto di fiducia e di convenienza economica.
In effetti questa differenza culturale, non favorisce la risoluzione dei problemi, in quanto le esigenze dell'uno non coincidono con le esigenze dell'altro. Purtroppo tale aspetto, ricorrente, comporta difficoltà gestionali legate esclusivamente a questioni di carattere economico. I troppi ribassi che caratterizzano gli appalti pubblici, si ripercuotono indiscutibilmente sulla qualità del lavoro e quindi sulla sicurezza dei lavoratori che quotidianamente si espongono a rischio della propria vita.
Risulta necessario a questo punto, pensare ad una rivisitazione dell'art. 96 lettera g) e gli articoli correlati, considerando necessario che qualora il datore del lavoro non sia in possesso di una idonea formazione in materia di sicurezza dei lavori nei cantieri temporanei e mobili, possa poter affidare l'incarico a professionisti esterni in possesso dei requisiti di cui all'art. 98 o in alternativa a nominare il Direttore Tecnico di cantiere nell'incarico di Responsabile della sicurezza del cantiere
così come già avviene per il committente.
Arch. Antonio D'Avanzo Presidente A.N.Te.S. Coordinatore Scientifico del corso.
Contenuto:
Le gru a torre sono il simbolo del processo di urbanizzazione delle grandi città. Numerose sono le tipologie e le caratteristiche dimensionali delle gru a torre in commercio in conseguenza della necessità di adeguarle alle differenti caratteristiche di ubicazione del cantiere e dei lavori da effettuare, purtroppo altrettanto numerosi, e spesso molto gravi, sono gli infortuni che si verificano sia durante le operazioni di montaggio e di smontaggio che di funzionamento dell’apparecchio. Il volume illustra i diversi rischi a cui sono esposti i lavoratori e le misure di prevenzione e protezione che è necessario attuare secondo le direttive comunitarie sia sociali che di prodotto. Poiché in Italia sono ancora utilizzate vecchie gru a torre non marcate CE, sono state riportate anche le particolari prescrizioni di sicurezza che tali gru devono rispettare. Il testo è rivolto ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione, ai coordinatori per l’esecuzione dei lavori ed ai tecnici addetti alle obbligatorie verifiche periodiche annuali di questi apparecchi. Per poter agevolare la verifica, nel CD allegato sono stati sintetizzati tutti i controlli necessari a garantire l’utilizzo in condizioni di sicurezza, i più frequenti casi di mancato rispetto della normativa di sicurezza e il riferimento normativo che deve essere rispettato in relazione all’età dell’apparecchio.
L’autore:
Giulio Lusardi, laureato in ingegneria meccanica, è stato responsabile di dipartimento per la Sicilia occidentale presso l’ISPESL e membro di commissioni nazionali per la predisposizione della normativa di sicurezza degli apparecchi di sollevamento materiali in generale e delle gru a torre in particolare. Ha svolto numerosi incarichi come CTU della Procura per infortuni in cantieri edili. Attualmente è docente nei corsi per coordinatore sicurezza e formazione per RSPP.
Solo così per il Consiglio nazionale dei periti industriali si evitano queste tragedie
"E' un incidente gravissimo e inaccettabile su cui è necessario fare piena luce e accertare eventuali carenze affinchè episodi di questo tipo non accadano mai più”.
Così Claudia Bertaggia consigliere delegato dell’area mineraria del Consiglio nazionale dei periti industriali e Massimo Corniani perito minerario esperto della materia, commentano l’incidente avvenuto ieri alle cave di marmo di Colonnata, in provincia di Massa Carrara, dove sono stati ritrovati i corpi senza vita di due operai.
“Questa tragedia è un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l'impegno per la prevenzione degli infortuni ed i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nei settori ad elevata rischiosità come quello delle attività estrattive. I periti industriali, che tra le varie specializzazioni hanno anche quella mineraria, conoscono bene la fragilità e le insidie di questa attività”.
“Ecco perché è indispensabile puntare innanzitutto sulla formazione dei soggetti coinvolti: i professionisti impegnati in questi settori devono essere formati in maniera reale, anche sulle singole attività, da chi fa lo scavo a chi si occupa del taglio.
Poi bisogna puntare sull’attività di prevenzione, normalmente altissima per la parte tecnica, mentre spesso carente su quella strutturale. Riuscire a valutare la stabilità di un monte è un’attività complicatissima che deve essere fatta solo dai professionisti abilitati a svolgere questo compito nel rispetto delle normative europee e degli euro codici. Per esempio verrebbe da chiedersi se i dati delle valutazioni sono raccolti in maniera meticolosa e puntuale da professionisti competenti.
Forse basterebbe investire a monte sulle professionalità adeguate e non affrontare la materia solo nella fase emergenziale perché così continueremo solo a contare i danni, e i costi, saranno sempre più esorbitanti per la società.
TUTTO E' PRONTO PER LA SETTIMA GIORNATA NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI: ECCO DI CHE COSA PARLEREMO DOMANI DALLE 8.30 ALLA CASA DELL'ARCHITETTURA, A ROMA.
Dimezzati i morti nell'edilizia dal 2010, ma i cantieri non sono ancora sicuri
Federarchitetti, domani 7 aprile a Roma la settima Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri con una Maratona di sensibilizzazione nel cuore di Roma a cui parteciperà Bruno Galvani, in carrozzina da quando aveva 17 anni per un incidente sul lavoro
Si dimezza in cinque anni il numero di operai morti nei cantieri edili, ma il cammino verso cantieri sicuri è ancora lungo. E' un ritratto a due facce quello che emerge dal report di Federarchitetti e che sarà al centro della settima Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri, in programma domani 7 aprile a Roma, presso la Casa dell'Architettura, con due sessioni, mattutina e pomeridiana.
L'evento, che anche quest'anno si celebra con la medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica e il patrocinio, tra gli altri, del Senato e della Camera dei deputati, è promosso dall'associazione dei liberi professionisti, che, grazie ai dati elaborati dall'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) su base Istat, mette in luce due fenomeni: da un lato, il calo degli incidenti nell'edilizia, sia mortali (-53,4% nel 2014 rispetto al 2010) sia non mortali (-48% sempre rispetto al 2010). Dall'altro, però, anche il calo degli occupati, che nel 2014 sono diminuiti del 23,1% rispetto al 2010. "Vuol dire" spiegano Nazzareno Iarrusso, presidente nazionale di Federarchitetti, e Giancarlo Maussier, coordinatore della Giornata, "che la diminuzione degli infortuni non è dovuta solo a una più diffusa cultura della sicurezza, cresciuta grazie anche alle nostre iniziative, ma purtroppo anche al crollo del mercato".
La figura sulla quale la Giornata si concentrerà quest'anno è proprio quella, cruciale per la buona tenuta dei cantieri, del coordinatore della sicurezza, un professionista sempre più schiacciato tra le richieste delle imprese, interessate a risparmiare sui costi della prevenzione degli incidenti, e il committente, che tende ad assecondare le richieste delle aziende esercitando pressioni, spesso al limite della legalità, sul coordinatore medesimo.
Tra i temi al centro della Giornata, anche quello del compenso del coordinatore, diventato col tempo sempre più risibile nonostante la legge escluda ribassi in materia di sicurezza. E, ancora, il business degli attestati per coordinatori, operai ecc..., proposti e/o venduti da società che, attraverso una serie di scatole cinesi, rimandano a realtà fittizie riuscendo, però, a convincere il professionista o l’impresa a usufruire dei loro servizi e ad alimentare questo circolo vizioso.
Ad arricchire la Giornata, due eventi dal forte valore simbolico: la Maratona contro le morti bianche. Un gruppo di tedofori che marceranno a staffetta nel cuore di Roma, partendo dalla sede del ministero del Lavoro in via Veneto per arrivare alla Casa dell’Architettura. Qui Bruno Galvani, presidente della Fondazione Anmil, in carrozzina da quando aveva 17 anni per un incidente in un cantiere, accenderà il braciere simbolico collocato nella sede dell’Ordine degli architetti di Roma.
Alle 15.50, sempre presso la Casa dell’Architettura, sarà proiettato il corto “Il testamento”, prodotto da Federarchitetti e a cura del coordinatore della Giornata, il presidente di Federarchitetti Roma Giancarlo Maussier. Il filmato, come quelli delle precedenti sei edizioni, è una denuncia dall’interno delle ingiustizie - normative e di fatto - che i liberi professionisti vivono sulla propria pelle.
L’iscrizione alla Giornata consente di conseguire 6 crediti formativi per architetti. Alla fine dei lavori saranno consegnati gli attestati di partecipazione. Nella sala, è allestito uno spazio per la consulenza gratuita sulla sicurezza nei cantieri.